La civitanovese Mattea Gottardo, dopo la ripresa dalle gravi condizioni di salute, torna a fare quello che più ama, nel corso di una pizzata speciale organizzata per lei dal Centro ambulatoriale Santo Stefano Kos di Porto Potenza. La Direttrice: “Obiettivo della riabilitazione è consentire al paziente di tornare ad una vita sociale più possibile vicina a quanto faceva prima”.

“Quando faccio la pizza mi sento felice. E vorrei insegnare questo splendido mestiere, che è anche un’arte e una grande motivazione, a tutti i ragazzi disabili”.

L’ex pizzaiola Mattea Gottardo è tornata a fare la pizza. Con grande maestria, sebbene con il solo braccio destro in seguito al suo calvario che l’ha portata alla perdita del braccio destro.

Originaria della Puglia, Mattea vive a Civitanova Marche da tanti anni e fino al 2010 era una pizzaiola provetta in città, tanto da ricevere anche riconoscimenti e premi, come lo storico ventesimo posto al campionato mondiale di pizza di Salsomaggiore, su oltre 500 concorrenti.

Poi il crollo delle sue condizioni di salute. Un lungo calvario, segnato da un importante percorso di riabilitazione e di ripresa, in cui non si è data mai per vinta.

E ora, Mattea torna a dedicarsi a quello che più ama nella vita: fare la pizza.

E lo ha fatto nel corso di una iniziativa che il Centro ambulatoriale Santo Stefano Kos di Porto Potenza le ha dedicato. Una “pizzata speciale” durante la quale Mattea ha sfornato 40 squisite pizze, deliziando tutti i presenti.

“Mattea è un esempio per tutti per la sua forza interiore - dice la direttrice del Centro ambulatoriale di Porto Potenza, Cristina Nardi - l’obiettivo della riabilitazione è consentire al paziente di tornare ad una vita sociale più possibile vicina a quanto faceva prima. Proprio come nel caso di Mattea”.

foto Mattea Gottardo mentre prepara la pizza

Il calvario di Mattea è iniziato quando anni fa il suo braccio ha cominciato stranamente a gonfiarsi. La diagnosi fu tremenda: pannicolite cronicizzata e fascite con elefantiasi.
Un nome strano per una malattia rara che in pochissimo tempo ha reso il braccio sinistro di Mattea di dimensioni abnormi e fonte di dolori lancinanti.
Ben presto, poi, si è prospettato l’inevitabile: l’amputazione.
Per Mattea, tuttavia, i problemi sembrano non finire mai e, da un’ulteriore infezione, la donna viene costretta in una sedia a rotelle.
Un calvario cui Mattea risponde incredibilmente con il sorriso, senza arrendersi e seguendo con grande impegno il percorso di riabilitazione, personalizzato e multiprofessionale, predisposto da Santo Stefano Kos.

foto Mattea Gottardo e Cristina NardiMattea Gottardo con la direttrice del Centro ambulatoriale di Porto Potenza, Cristina Nardi.

a cura della Redazione Santo Stefano News
2023-06-28