Crediamo nello sport come strumento ricreativo e riabilitativo. Grazie allo sport stiamo insieme, ci divertiamo e raggiungiamo nuovi obiettivi. Per questo, abbiamo fondato e sosteniamo da anni un’associazione attiva nella promozione dello sport e sviluppiamo programmi riabilitativi che lo includono quale momento non solo ludico, ma anche terapeutico.
L’attività sportiva costituisce uno stimolo efficace per il recupero o per il miglioramento della mobilità e un sostegno insostituibile per l’autostima, per l’integrazione e l’inserimento sociale e lavorativo. Attraverso lo sport, l’atleta disabile accresce la propria preparazione tecnica e agonistica per irrobustire il corpo e la volontà, migliorando le proprie capacità motorie e il profilo psicologico generale.
L’esperienza da noi maturata negli anni ha mostrato, attraverso risultati misurabili, la straordinaria efficacia riabilitativa della pratica dello sport, sia con finalità puramente ludiche che a scopo agonistico.
Oltre alle attività sportive svolte presso i nostri centri, l’impegno in questo ambito si concretizza nel Santo Stefano Sport, nato nel 1976 dall’iniziativa di alcuni disabili in trattamento riabilitativo presso il Santo Stefano di Porto Potenza Picena (nelle Marche), convinti del valore dello sport come strumento di riabilitazione fisica e psicologica. Gli scopi dell’associazione sono di favorire e promuovere lo sport, organizzando e partecipando a manifestazioni e attività sportive destinate a destare l’interesse sui problemi dei diversamente abili, nonchè valorizzare lo sport come strumento ricreativo e riabilitativo, sfruttando il suo contenuto di divertimento per recuperare interesse nell’attività motoria; ricreare l’equilibrio psicologico che consenta di accettare la propria personalità e il desiderio di realizzazione e inserimento nella vita sociale e lavorativa. Inizialmente, ci siamo dedicati solo al basket (siamo stati la terza squadra di basket in carrozzina in Italia), poi seguito da atletica leggera, tiro con l’arco, tiro a segno, calcio a 5, vela, sci, equitazione, golf.
Lo sport per disabili costituisce un’occasione di gareggiare in competizioni ad armi pari per persone che nella vita quotidiana spesso subiscono condizioni di sfavorevole disparità. Il nostro impegno nello sport non è però solo a livello agonistico, poiché una persona disabile, condizionata da deficit motorio (emiplegia), sensoriale (grave ipovisione) o comportamentale (grave inerzia) diviene un «sedentario obbligato», in cui il danno dovuto alla patologia iniziale si somma alla forzata inattività.
Presso i nostri centri o strutture esterne organizziamo pertanto attività sportive in varie discipline, con il supporto di esperti e dei nostri educatori. Tali attività sono inserite all’interno dei programmi riabilitativi e hanno enorme efficacia dal punto di vista ricreativo, relazionale e ludico. Molti pazienti che, in palestra, durante la fisioterapia sono svogliati e annoiati, messi davanti a un’attività ludica si mostrano partecipativi e concentrati, con grande beneficio ai fini della riabilitazione.
Tra queste attività sportive non competitive vi sono ad esempio il Powerchair, o calcio in carrozzina, giocato in un campo regolamentare di pallacanestro da squadre miste uomini e donne, con l’ausilio di carrozzine munite di paratia anteriore ai piedi usata per spingere la palla e proteggere le gambe. Anche il ping pong è uno sport idoneo sia in fase riabilitativa che post dimissioni, poichè comporta un esercizio di attenzione visiva e di coordinamento occhi-mano, nonchè controllo del movimento.
L’idea riabilitativa punta a far testare ai pazienti la possibilità di fare sport per riacquisire sicurezza, aprendo la strada ad attività che possono poi proseguire anche dopo il rientro a domicilio. Un progetto riabilitativo che si svolge solitamente in più fasi: la valutazione della praticabilità della disciplina per il paziente; l’esperienza pratica in ambiente protetto all’interno del centro; la verifica dell’accessibilità di ambienti esterni, come piscine o palestre; l’uscita con lo staff del centro per mettersi alla prova al di fuori della struttura.
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