Coinvolgimento dei FamiliariL’importanza del caregiver
La disabilità è un evento traumatico, che colpisce sostanzialmente non solo il benessere emotivo del paziente, ma anche quello dell’intero nucleo familiare. E’ infatti nota e documentata la presenza di stress psicologico rilevante nel 50% dei caregiver (generalmente appunto membri della famiglia).
Eppure la famiglia è una risorsa vitale per il paziente e come tale deve essere supportata e coinvolta secondo un programma specifico.
Essa necessita di divenire “competente”, affinché un progetto riabilitativo di struttura possa divenire anche un progetto riabilitativo specifico di quel nucleo familiare e possano così anche essere attivate le future risorse di ciascun membro.
Il coinvolgimento di un caregiver riguarda l’aspetto affettivo–emotivo, oltre a quello sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale. Ecco perchè, al Santo Stefano, lo psicologo clinico fa sempre parte dell’equipe di riabilitazione, supportando la famiglia fin dalle primissime fasi del ricovero e continuando a farlo durante tutto l’iter riabilitativo, per verificare le difficoltà emotive dei familiari e il loro grado di adattamento alla disabilità del congiunto, con attivazione di eventuali percorsi di supporto ove necessario.
I caregiver vengono attivamente coinvolti nei processi decisionali e nel percorso riabilitativo fin dalle prime fasi del ricovero, con momenti strutturati di ascolto/confronto, supporto psicologico, educazione e addestramento.
La famiglia viene da noi sostenuta mediante formazione, aggiornamento e attraverso l’affiancamento in ambiente protetto su come accudire la persona disabile, anche negli aspetti di base della vita quotidiana, come lavarsi, mangiare, spostarsi, con eventuale coinvolgimento nelle attività assistenziali, in funzione dell’evoluzione dello stato del paziente.
É inoltre previsto un percorso specifico nel caso di difficoltà a pianificare il rientro a domicilio o di inserimento in una struttura di continuità assistenziale per problemi familiari e/o sociali del paziente. Il medico di riferimento attiva l’assistente sociale che, dopo aver approfondito le problematiche del caso, supporta la famiglia nella ricerca di una soluzione e nell’espletamento delle pratiche burocratiche.
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