Il ballo come momento riabilitativo
Il ballo come “strumento” da affiancare ed integrare al percorso tradizionale di recupero funzionale. Ai pazienti presi in carico presso il CAR Santo Stefano Riabilitazione di Porto Potenza Picena, affetti da patologie neurologiche (esiti di ictus, Parkinson, sclerosi multipla, patologie respiratorie (BPCO, insufficienza respiratoria) o problematiche ortopediche croniche, si vuole offrire la possibilità di integrare il ballo al percorso classico di rieducazione funzionale.
BALLO-REHAB il nome del progetto che viene utilizzato per il raggiungimento di un fine riabilitativo. Il ballo è una forma di attività fisica che mette in relazione il paziente con il proprio corpo ed i suoi limiti, favorendone l’accettazione.
“La proposta di portare il ballo in un centro di riabilitazione, luogo alquanto atipico, nasce da una esperienza lavorativa concreta – spiega la fisioterapista Lorella Graziani -. Avevo in trattamento una signora affetta da una grave forma di sclerodermia: viso inespressivo dove il sorriso non trovava mai spazio e le poche parole dette erano sempre taglienti. Dolore spalmato in ogni parte del corpo. Spenta, non motivata a stare lì a fare quegli esercizi percepiti come infruttuosi – continua -. Cosa potevo fare per uscire da quella “immobilità”? Un’idea ed una proposta: ”vogliamo ballare Irma?” Dopo una prima titubanza, una sua domanda sembra cambiare lo scenario: ”e la musica?” Rispondo: ”cantiamo noi due, che ne dici ?”Abbiamo cantato e ballato un valzer, si fa per dire, per qualche minuto, ma ci siamo anche divertite, abbiamo riso e sembrava che il suo corpo gradisse quell’andare adagio e disinvolto.Nelle sedute successive il ballo ha sempre affiancato, anche se per breve tempo, il trattamento riabilitativo, rafforzandone l’efficacia”.
L’esperienza del ballo estemporaneo, non organizzato, è stata ripetuta anche con qualche altro paziente con problematiche neurologiche, respiratorie e/o ortopediche con benefici apprezzabili da subito a partire dal tono dell’umore.
OBIETTIVI
Nasce così il corso "BALLO-REHAB danziamo la vita". Il corso lavora su: capacità coordinative (ritmo,coordinazione,equilibrio); attenzione,concentrazione, memoria; riallenamento muscolare; postura.
Si propone di divenire strumento per "imparare ad imparare" e modificare l’aspetto psicologico: accrescendo la consapevolezza e la conoscenza del proprio corpo in movimento; migliorando l’organizzazione del movimento rendendolo qualitativamente diverso (più ampio e fluido); riducendo la faticabilità; scoprendo le potenzialità possedute ma ignorate o negate; accrescendo l’autostima, sollevando il tono dell’umore e la motivazione del paziente.
La musica, la forza aggregante e stimolante del gruppo, la relazione col partner di ballo trasformano l’esercizio in qualcosa di piacevole e gratificante, producendo un feedback positivo nei confronti della metabolizzazione della malattia. Il lavoro di analisi, selezione, rielaborazione, modulazione e insegnamento degli esercizi di tecnica di ballo viene svolto dal fisioterapista e da persona con competenza specifica nel tango/valzer.
Tango e valzer perché? Perché entrambe richiedono un buon controllo del tronco, della coordinazione, dell’equilibrio; inoltre la ripetizione di sequenze precise di passi-esercizi con frequenti cambi di direzione facilita l’apprendimento e quindi il recupero a livello del S.N.C.
Debbono essere utilizzati passi ed esercizi di tecnica di tango e/o valzer, calibrandoli sulle caratteristiche psicofisiche del singolo paziente.
Per il paziente con problematiche neurologiche, i passi di ciascun ballo debbono essere sottoposti ad analisi meccanica e propriocettiva ed essere adattati alle reali capacità e potenzialità di ognuno, in modo da arricchire l’esperienza psicomotoria, cercando di recuperare tutte le caratteristiche del movimento evoluto.
Nel paziente con problematiche di tipo respiratorio cronico, il ballo viene usato per “fare fiato”, aumentando la resistenza allo sforzo in modo sicuramente più divertente rispetto alla tradizionale cyclette. Il paziente ortopedico cronico se ne beneficia migliorando la mobilità agli arti e la tonicità muscolare, sia a livello segmentario che globale, riducendo la percezione del dolore
COME SI SVOLGE IL CORSO
Il corso prevede due lezioni a settimana della durata di 45 minuti ciascuna. Le lezioni potranno essere prorogate a piacimento del partecipante.
Il numero dei partecipanti e la tipologia della coppia di ballo saranno diversi in relazione al tipo di problema che il paziente-ballerino presenta:
- per i ballerini “neurologici” il gruppo comprenderà un numero massimo di 4 soggetti e la coppia sarà formata da 1 paziente e 1 fisioterapista per evitare il rischio di cadute
- per i ballerini “respiratori o ortopedici cronici” il gruppo comprenderà un numero massimo di 6 soggetti e la coppia potrà essere formata da 2 pazienti o da 1 paziente e 1 familiare.
Per tutti i partecipanti sarà fondamentale il requisito d’idoneità che dovrà essere valutato dal fisioterapista/equipe del trattamento fisioterapico tradizionale.
2018-07-25