Dipendenza da alcol e co-dipendenze, un problema in crescita. Come affrontare il recupero.

La dipendenza da alcol e le co-dipendenze rappresentano una problematica sempre più in evoluzione, sia per le cause che le generano sia per il numero di persone coinvolte, con gravi conseguenze sui soggetti che ne sono vittime. Il fenomeno purtroppo si è ampliato negli ultimi anni: come frequenza, come molteplicità delle dipendenze e come coinvolgimento di tutte le fasce di età (giovani) e dei generi (aumento dell’alcolismo femminile). L’Ospedale San Pancrazio di Arco (Trento) da anni opera nell’attività di riabilitazione in regime residenziale/ambulatoriale dei soggetti con disabilità da dipendenza, prevalentemente da alcol.

Alcuni dati
Ogni anno l’alcol causa nel mondo 3,3 milioni di morti. Il consumo di bevande alcoliche è complessivamente responsabile di mortalità prematura, disabilità e insorgenza di oltre 230 patologie. Un problema sanitario e sociale, con costi altissimi per la società: almeno 17 milioni di anni di vita persi. Incidenti, malattie cardiovascolari e cancro sono le tre categorie che contribuiscono per oltre il 90 % alla mortalità attribuibile direttamente o indirettamente al consumo di alcol. I consumatori a maggior  rischio, secondo le definizioni dell’Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS presso l’Istituto Superiore di Sanità (ONA) sono più frequenti tra: anziani di età pari o superiore a 65 anni (il 43,0% degli uomini e il 10,9% delle donne), giovani di 18-24 anni (il 22,8% dei maschi e l’8,4% delle femmine) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (il 14,1% dei maschi e l’8,4% delle femmine). L’alcolismo colpisce gli uomini con una frequenza doppia rispetto alle donne. L'organismo femminile, rispetto a quello maschile, risulta essere più vulnerabile agli effetti dell'alcol. Le linee guida nutrizionali raccomandano che una donna adulta e in buona salute non superi un consumo giornaliero di 1-2 unità alcoliche, mentre  gli uomini  non devono superare le 2-3 unità alcoliche. Il consumo e l’abuso di alcol fra i giovani e gli adolescenti è un fenomeno preoccupante se si considera che chi inizia a bere prima dei 16 anni ha un rischio 4 volte maggiore di sviluppare alcoldipendenza in età adulta rispetto a chi inizia non prima dei 21 anni. Tra i giovani di 18-24 anni il comportamento a rischio più diffuso è il binge drinking. Secondo dati dell’ONA il consumo a rischio di alcol riguarda oltre 8 milioni di persone in Italia, mentre sono più di 4 milioni i binge drinker e quelli che almeno una volta nel corso dell’ultimo anno hanno consumato più di 6 drink alcolici in un'unica volta. (fonte dati www.salute.gov.it)
L’esperienza dell’Ospedale San Pancrazio

L’Ospedale San Pancrazio ha sviluppato percorsi per la riabilitazione da dipendenza alcologica in regime di degenza e ambulatoriale rivolta a persone con problemi di dipendenza principalmente da alcol e comprendente disintossicazione, riabilitazione e inserimento nei programmi riabilitativi territoriali.

L’esperienza trentina e dell’Ospedale di Arco ha sempre privilegiato l’impostazione “riabilitativa” in una rete di interventi strettamente integrata nel territorio, per giungere al reintegro attivo e consapevole delle persone nel contesto sociale e familiare, creando uno dei modelli operativi più significativi per far fronte a situazioni complesse di dipendenza molteplice. Un’esperienza integrata ed in sinergia piena con il servizio territoriale specifico della Provincia di Trento ed al tempo stesso inserita nel confronto continuo clinico-operativo con analoghe attività presenti in molte regioni del Paese che fanno parte dell’Associazione CORRAL  (Coordinamento Residenzialità
Riabilitazione Alcologica).

Il 24 settembre, un convegno sul tema delle dipendenze
Proprio per approfondire questi temi e fare il punto sui percorsi riabilitativi, l’Ospedale San Pancrazio ha promosso per il 24 settembre il convegno “Dipendenza da alcol e co –dipendenze, il tema delle fragilità”. Un’iniziativa, in linea con analoghi eventi scientifici promossi negli anni scorsi dall’Ospedale San Pancrazio, che vuole essere una positiva occasione di confronto e verifica tra esperienze diverse, alla luce anche delle indicazioni della letteratura internazionale.
Elemento importante sarà quindi nel convegno promuovere una riflessione sull’evoluzione di questa problematica, che va sempre più verso la multi-dipendenza e parallelamente sull’evoluzione delle strategie di presa in cura.
Fondamentale è anche il ruolo delle strutture sociali e della comunità, le azioni di informazione e sensibilizzazione attorno al problema, la partecipazione attiva e consapevole dei pazienti e delle famiglie al recupero dalla dipendenza.
Per maggiori informazioni sul convegno e su come partecipare clicca qui


2016-09-08